L’ Arte e il web. Dieci consigli per l’artista nella rete.

“Connessioni” di Barbara Pietrasanta
Di Antonio Dalle Rive
Oggi, ormai, tutti iniziano un pezzo critico, un articolo o una recensione con la frase “Nell’era di internet e nel mondo globalizzato…”. I più evoluti spendono ardite parole come “La società del web 2.0…”.
In realtà cosa è cambiato e come l’artista deve affrontare questo mondo parallelo chiamato internet?
Partiamo da ciò che è vero e indiscutibile: oggi è quasi impossibile lavorare e comunicare senza un computer, uno smartphone o un tablet che ci permettono di utilizzare strumenti moderni e virtuali per inviare mail, consultare Google, gestire siti e interagire con i social network. Difficile, anche per i più ostici, rimanere al francobollo, perché l’email ci permette una comunicazione in tempo reale e senza costi, con la possibilità di inviare documenti anche pesanti 10 mega e più.
I grandi nomi, le cose o le idee scompaiono dalla memoria comune, soprattutto delle nuove generazioni, se non citate o presenti nel web. Napoleone, se eliminato dalla rete, perderebbe la sua importanza una volta finiti gli studi dell’obbligo.
La rete permette una diffusione e una visione critica pressoché immediata, ma nello stesso tempo sommersa da milioni di notizie simili. La diffusione massificata di informazioni, soprattutto nei social network, banalizzano la comunicazione dando spazio a chi sa posizionarsi e crearsi una dorata aurea virtuale.
Ancor più vero è che ormai tutte le ricerche si fanno tramite internet, si sfogliano i cataloghi virtuali e Wikipedia imperversa come fonte enciclopedica. Se si viene contattati da uno sconosciuto il primo approccio è la ricerca del suo nome e cognome su Google, successivamente si entra in Linkedin o in Facebook per poter vedere la sua faccia e saperne di più.
l web ci quota e ci dà un’ immagine ma attenzione, ci può anche smascherare facilmente. Il web mente meno di altre forme di comunicazione e lascia sempre una traccia, quindi è importante costruirsi un’ immagine reale, credibile ed operare con costanza e serietà. Chi ci cerca troverà tutto o quasi tutto su di noi, sulle nostre opere, le critiche sia positive che negative, le nostre quotazioni. Chi ci cerca potrà vedere le nostre mostre o le performance avvenute e, se è vero che a volte la mostra è già avvenuta su Facebook e il suo successo sono gli “i like” ottenuti, è anche vero che recensioni pagate, siti poco seri e avvenimenti di poco conto possono offuscare l’immagine dell’artista.
Proprio in questo terreno l’artista, oggi, si confronta con una molteplice offerta di possibilità e di servizi, spesso gratuiti, ancor più spesso a pagamento, cifre a volte piccole ma sempre a pagamento. Offerte di portali, mostre virtuali, Gallerie online propongono per 100 euro accordi miracolosi e visibilità, concorsi o management globalizzato.
Ecco quindi un piccolo decalogo o vademecum per l’artista nel web.
1° Costruitevi un vostro piccolo o grande sito con una struttura dinamica.
Il 2.0 è interattivo e si interfaccia con la rete in tempo reale. Oggi tutti i siti sono con una base di blog, che può essere anche nascosto, ma sempre in dialogo con la rete. Questi siti saranno meno belli, ma sicuramente funzionanti e interattivi.
2° Descrivete voi e il vostro lavoro con una logica web, facile e veloce con parole interessanti per i motori di ricerca, con i vostri dati immediati e facili da consultare.
3° Linkate tutto quello che avete fatto, tutte le mostre e altro che hanno avuto un riscontro sul web o il sito dello spazio espositivo dove si è svolto l’evento.
4° Non dimenticatevi che i motori di ricerca vi intercettano e, quindi, interagite con loro utilizzando semplici e gratuiti “plugin” e scrivendo le parole chiave chiare e ripetute. Parole chiave e tags sono quelle chiavi che i navigatori cercheranno per trovarvi, quindi è inutile scrivere parole astruse.
5° Non spendete soldi per posizionarvi su Google, perché solo una campagna di keywords studiata e con budget concreti vi può servire, quindi studiatela bene.
6° I social network vi danno visibilità e, a volte con pochi soldi (5 euro al giorno), potete sponsorizzare i vostri eventi con effetti inaspettati. Ma attenzione, una volta entrati dovete movimentarli quotidianamente e rispondere a chi vi scrive, dovete visitare e fare i famosi “i like” ai siti di gallerie, colleghi giornalisti ecc. Avete voluto la bicicletta ora pedalate!
7° Valutate bene le proposte, sia gratuite che a pagamento, perché in ogni caso diventeranno un pezzo della vostra immagine. Quindi siti, gallerie e altro online devono essere alla vostra altezza o voi vi abbassate alla loro.
8° Tutti quelli che propongono mirabolanti contatti o milionarie mostre, partecipazioni a imperdibili eventi virtuali, possono con facilità darvi i loro dati di posizionamento: Google Analytics è gratuita e verifica i visitatori e la loro analisi demografica in tempo reale e con report settimanali o mensili. Quindi a chi vi dice che raggiungerà 100.000 visitatori basta chiedergli i dati! Se il sito è nuovo o all’inizio, basta chiedere i piani di posizionamento e comunque tenerlo d’occhio sul web o sui social, difficile avere 1000 visitatori e 35 amici su fb!
9° Fate degli scambi di link e non chiudetevi in voi stessi. Interagire anche con colleghi “ concorrenti” crea movimento e posizione, quindi scambiate i link con artisti, movimenti, Gallerie ecc, che siano qualitativi e che ricambino la vostra cortesia. Molti mettono in Home page i link di musei o altro, come specchio per le allodole. Verificate se i link sono ricambiati o sono solo dei suggerimenti.
10° Non fatevi prendere dall’ansia o dalla fretta, non usate strumenti obsoleti o sconosciuti e iniziate ad entrare con calma, con competenza e pacatezza nel mondo del web. Nel caso ciò non fosse praticabile meglio attendere o farvi affiancare da professionisti che potranno aiutarvi.”.
Queste sono le poche regole per iniziare bene, senza sprechi e sperperi, per un’arte realmente globalizzata. Ah, vi ricordo che la globalizzazione preferisce l’inglese.
Chi è Antonio Dalle Rive
Inizia la sua attività a Milano nei settori della Fotografia pubblicitaria e della Produzione Video all’inizio degli anni 80, trasferendosi, in seguito, a New York, dove segue corsi di specializzazione nell’area Media e lavora con Alberto Rizzo, nei campi della regia e della produzione di commercials. Nel 1985 fonda, l’Agenzia Pubblicitaria Anyway, che opera in vari settori merceologici, sia italiani che esteri. Inoltre, apre la divisione dedicata al Marketing Politico, Pubblico e Sociale, ideando e promuovendo il primo Master in Comunicazione Pubblica in Italia in partnership con l’Istituto Europeo di Design. Da sei anni, oltre ad una attività di docenza presso presso lo Zhong Guan Vocational Training School di Shanghai, Cina, si occupa di comunicazione e di sviluppo per Brands italiani nel mercato cinese. Inoltre, in Joint Venture con Eagle Group di New Delhi, sta attivando progetti formativi e strategie commerciali nel mercato indiano. Ha tenuto stages sulla Comunicazione e sulla Produzione per diversi Enti e Associazioni. –
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