L’arte del “fallo” piace al Comune di Milano. E i cittadini stanno a guardare.

Orrendi falli firmati U.S.A. sono stati messi in C.so Indipendenza avvallati dal Comune di Milano. A chi ha protestato per la discutibile bellezza e validità artistica l’Assessore alla Cultura Del Corno ha risposto che occorre che ci si abitui ai linguaggi dell’arte contemporanea dando involontariamente (o volontariamente) ai milanesi degli ignoranti in fatto di arte e cultura. Ma chi ha deciso che i cittadini milanesi debbano essere presi per i fondelli da artisti stranieri sponsorizzati dai poteri forti di turno? Spero che il Comune, almeno, ci abbia guadagnato qualcosa dalle gallerie d’arte che hanno imposto tale orrore. Se, invece, le grandi menti preparate ci hanno creduto c’è da preoccuparsi. Ma non avevamo uno scultore italiano all’altezza di tale “cazzata”? Milano è ricca di scultori, ne dimostra la sua storia, che potrebbero fare di molto meglio ma che, ahimè hanno la sola sfortuna di essere italiani e di non avere alcun patrono da chi della cultura si sciacqua la bocca, si lava le mani e cala le braghe!
Solo due anni fa alla Permanente di Milano è stato fatto un concorso per un monumento alla città rivolto a giovani scultori dove si sono viste proposte serie dalle quali si poteva attingere per migliorare il nostro arredo urbano. Inoltre, ricordo che solo un anno fa il Comune di Milano aveva dichiarato che gli artisti milanesi potevano contattare l’Assessore all’Arredo urbano per proporre opere da donare alla città, una “boutade” della quale si sono poi perse tracce ma serviva in quel momento per raccogliere consensi.
Non chiediamoci dove vanno a finire i nostri migliori cervelli, neppure i migliori scalpelli se non ci interessano. Troppa fatica scoprire talenti e valorizzare la propria cultura, troppa fatica tirare fuori dai sottoscala opere di grandi maestri per le quali musei stranieri pagherebbero il solo noleggio, troppa fatica mantenere le promesse dopo concorsi di idee che non siano solo fumo per occhi o per reperire qualche misero quattrino.
In che mani siamo, io mi chiedo, e che desolazione in un paese che svende la propria bellezza per mere logiche speculative. Ancor peggio se a farlo è chi dovrebbe promuovere la cultura del bello e valorizzare il proprio paese.
Sulla pagina facebook che questo assessorato ha appena creato per meglio essere vicina ai cittadini: facebook.com comunemilano.lavoripubblici
bisognerebbe scrivere qualcosa, ma ho tanta paura che anche questo sia fumo negli occhi e l’interazione sia solo una farsa della tanto sbandierata democrazia partecipata.
Quando tutto è stato venduto e ceduto agli altri pensavamo ci rimanesse arte e cultura, ma non è così.

P.S.La promessa che questi quattro falli dell’artista americano Gavin Canyon resteranno solo per due mesi mi fa ricordare le parole dell’allora assessore
alla cultura sulla temporaneità del dito medio di Cattelan.IMG_4164.JPG

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