Nessuno ti ha voluto leggere…

Sono di ritorno a casa, con un sacchetto pieno di libri trovati al “Libraccio” su uno scaffale con scritto “nessuno mi ha voluto leggere” e venduti al costo di 3 euro cadauno. Inutile dire che io me li sarei letti tutti: ho trovato un bellissimo volume di fotografie inedite di un fotografo cinese negli anni della rivoluzione, ma anche un libro di immagini sui film di Fellini, “La coscienza di Zeno” di Svevo, volumi monografici di arte e architettura. un ben di Dio! E nessuno li voleva… Responsabile è di certo l’editoria stessa che, negli ultimi anni, ha pubblicato libri a ripetizione, inflazionando con edizioni plurime, declassando titoli usciti pochi mesi prima, speculando su riedizioni aggiornate, volumi inediti, ristampe con immagini più accurate. Nel mondo delle idee di carta nessuna selezione. Ogni scritto è un affare editoriale, non culturale. Classici sepolti da manuali tout court, testi integrali affiancati a bigini, nei megastore dove, tra un cappuccino e un té, si anima la presentazione dell’ultimo best seller con il commesso annoiato che non sa neppure indicarti dove si trova Pascoli. Eppure, nonostante questa esplosione di carta che oggi è avviata presto al macero, scegliere, acquistare e leggere un libro è sempre un’esperienza che trovo meravigliosa. È una gioia fisica oltre che intellettuale. Ma per molti non è così perché ritengono che i libri sulla carta perdono di gran lunga fascino davanti alle possibilità immense della consultazione culturale sul web: ricca, veloce, leggera, aggiornata, immaginifica. I libri sulla carta richiedono spazio, tempo e attenzione mirata, insomma una gran fatica. Il linguaggio breve, praticato dai social, il twitter, l’sms, l’interattività, ha cambiato anche il nostro modo di fruire non solo le informazioni. Tutto questo si sposa anche con una vita frenetica e limitante nel concederti il tempo lento della lettura. Anche nelle scuole, ahimè, presto arriverà il tablet al posto dei testi, con le lettere, i suoni e i touch. Saremo tutti costretti all’acquisto telematico “mascherato” dall’idea del risparmio. Si salveranno, così, foreste, anche per la non necessità di librerie nelle case, e avremo tutti una cultura di rete, più diffusa e democratica fornita dal dispositivo che ci porteremo sempre appresso e che traccia la nostra reperibilità. E il vecchio, meraviglioso libro, su cui hanno studiato intere generazioni, con cui si sono tramandate le idee nei secoli, forse elitario e a volte feticcio, resterà abbandonato a pochi euro su uno scaffale di libreria, con un bollo desolato che dice ” Nessuno mi ha voluto leggere”.

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