Biennale 2013. Un “Palazzo Enciclopedico” nell’era immateriale?

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Sabato 1 giugno apre i battenti la 55esima Biennale di Venezia ospitata, come sempre, ai Giardini e all’Arsenale e accompagnata da moltissime iniziative collaterali in giro per la città.
Sono invitata alla Vernice e farò presto l’abbuffata di Padiglioni e idee, che spesso raccontano lo “stato di salute culturale” del Paese che rappresentano.
Non mi aspetto grandi cose, immagino che la faccia come sempre da padrone la spettacolarità. In fondo i visitatori inseriscono nel loro planning questo evento aspettandosi proprio questo, perché per una divulgazione in larga scala occorrono linguaggi immediati anche se appaiono inversamente concettuali e complessi.
Ma nell’era dell’opera immateriale la mostra dal titolo ” il Palazzo Enciclopedico”, fa da contraltare alle aspettative e Il curatore Massimiliano Gioni propone un viaggio ambizioso nelle scoperte dal secolo breve ai giorni nostri.
L’ispirazione è tratta dall’artista auto-didatta italo-americano Marino Auriti che “il 16 novembre 1955 depositava presso l’ufficio brevetti statunitense i progetti per il suo Palazzo Enciclopedico, un museo immaginario per custodire tutto il sapere dell’umanità, collezionando le più grandi scoperte del genere umano, dalla ruota al satellite. È l’aggancio, forse l’appiglio, dell’arte alla scienza che ha regalato step tangibili e grandi soddisfazioni. la declinazione con il mondo dell’immagine e dell’immateriale forse non ê poi così distante. La scienza ci ha condotto pian piano all’impalpabile ed etereo mondo virtuale in una sempre più repentina contaminazione tra la fruizione del servizio e l’introiezione del suo godimento estetico. L’immagine, svuotandosi di un suo contenuto semantico sia avvia al processo di estetizzazione che invade il nostro senso di realtà.
Il Palazzo Enciclopedico, ci spiega Gioni, è una mostra in cui si rende manifesta una condizione che condividiamo tutti, e cioè quella di essere noi stessi media, di essere conduttori di immagini, di essere persino posseduti dalle immagini
Va da sè, quindi, che il linguaggio diventa sempre meno decodificabile allontanandosi dal suo vocabolario. Non ci sono più regole, solo grandi scorciatoie. Del resto è il mondo di oggi che ci insegna che con le scorciatoie si arriva prima.

Alla mostra si affiancano 88 Partecipazioni nazionali negli storici Padiglioni ai Giardini, all’Arsenale e nel centro storico di Venezia. Sono 10 i Paesi presenti per la prima volta: Angola, Bahamas, Regno del Bahrain, Repubblica della Costa d’Avorio, Repubblica del Kosovo, Kuwait, Maldive, Paraguay e Tuvalu. Novità assoluta è anche la partecipazione della Santa Sede con una mostra allestita nelle Sale d’Armi.
Il Padiglione Italia è curato da Bartolomeo Pietromarchi con una mostra dal titolo “vice versa”.
Sono 47 gli Eventi Collaterali ammessi dal curatore e promossi da enti e istituzioni nazionali e internazionali senza fini di lucro, dislocati in numerose sedi della città di Venezia

Biennale di Venezia
Dal 1 giugno al 24 novembre
Giardini e Arsenale
Venezia (Tese delle Vergini, Arsenale)
1 giugno – 24 novembre 2013

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