Modigliani ritrae Soutine

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Non si può non provare una grande emozione di fronte al ritratto di Soutine della collezione Netter, dipinto da Modigliani nel 1915. Fra i ritratti del pittore livornese, forse è il più compiuto per compattezza e coerenza di pittura, con quello spessore di materia tipico della produzione migliore di questo artista, che tramite una stesura di pennellate fitte e dense ottiene un effetto plastico formidabile. È qui che si sente la vicinanza di questa pittura alla scultura, poiché si arriva a una vera e propria tornitura della figura, sebbene mediata con profili di pura linea tanto sinuosi quanto taglienti. È in questo modo che Modigliani depura le forme, rende elegante e sentimentale anche il dimesso e malinconico Soutine, quasi disarmato, esposto in tutta la sua fragilità in questa posa che non lascia scampo, anzi lo inchioda davanti al cavalletto dell’amico. Modigliani è un esteta: il mondo sudicio e magmatico di Soutine non passa attraverso questo quadro. Come Botticelli, non sa dipingere un volto brutto, non è capace di calcare la mano sui lati grotteschi dell’esistenza e della vita delle forme. Anche Soutine, dunque, sotto i suoi pennelli diventa languido e quasi sensuale: non cela, il modello, la propria umana vulnerabilità, ma è sublimato in un volto di arcaica, perenne, sobria giovinezza. [1 giugno 2013].

Luca Pietro Nicoletti

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