Una vita da BB, o meglio, una vita in 150 battute.
Di Antonio Dalle Rive.
Non so voi ma ultimamente io trovo difficoltoso comunicare con email o quant’altro di “virtuale” perché tre quarti dei miei interlocutori mi leggono tramite BlackBerry. Certo, che c’è di male. Oggi si lavora in tempo reale e veloci si risponde, quasi fosse una chat: ” Si, si…tu manda pure che io lo vedo subito e ti do la risposta, tanto sono sempre collegato!” Vero. Peccato che queste nuove tecnologie ti abituano ad una lettura veloce e parziale, spesso limitata alla parte a schermo e il seguito si suppone. Allora devi imparare a scrivere dalla fine, esercizio utilissimo, come imparare a far l’amore partendo dall’orgasmo o mangiare una fiorentina iniziando dalla digestione. Tutti noi conosciamo persone che si identificheranno in quello che sto per scrivere, sempre che la lettura “postica” “facebookica” o, peggio ancora, stile Twitter, non li abbia già fermati alla quarta riga. Conosciamo persone che trovano fantastica la sintesi che questi strumenti ti obbligano a fare. Sintesi o sveltina? Dante, Pascoli e Leopardi, se fossero vissuti all’epoca di questo strumento, non sarebbero poeticamente esistiti e sarebbe tutto ermetico, stile Quasimodo. Ed è subito sera.Io mi vanto, ma ormai mi comprendono solo i vegliardoni dai 45 in su, di aver iniziato a vivere e lavorare con carta e penna, senza fax né mail, senza cellulare o palmare e, se non ti vedevo al bar Jamaica oggi, significava che non eri venuta. Punto. Ci davamo appuntamento sul poster pubblicitario della metropolitana fermata Loreto – Mi ricordo una campagna della mitica Annamaria Testa che proponeva di scrivere su un poster della Golia, anziché sui muri -. Sentivamo le news, anche quelle brutte del rapimento Moro e dell’uccisione di Fausto e Iaio, da radio pop. E quando decidevamo di scriverci una lettera la meditavamo, perché la rettifica la potevi dare solo di sette in sette (intendo giorni) e, quando ricevevi la risposta, la leggevi e la rileggevi. Come quando compravi un vinile, lo ascoltavi e lo riascoltavi.Facevi a tempo a interiorizzarlo. Io amo la tecnologia e la velocità ma ora, pur avendo migliaia di mp3, li ascolto e li analizzo in tre secondi, tanto capisco subito se una canzone mi piace oppure no. E, professionalmente, ho spesso clienti che mi dicono che non vedono bene il sito che ho realizzato per loro e appena messo in linea. Perché? Perché guardano un sito di immagini in 4 x 3 centimetri del BlackBerry e si fermano ad un inquadrata dei contenuti il tempo di un semaforo.Uh la lettura veloce, l’era del tutto e subito! Migliaia di persone che non si ricordano di aver letto quel libro… Persone che leggono in tre minuti il lavoro di un giorno e ti chiedono di aggiungere un pezzo che è già alla pagina cinque e che non hanno visto nella lettura obliqua. Colori e luci descritte o disegnate perse in un Carpe DiemMi pare di essere nel libro di Ligabue, dove la vita parte dalla vecchiaia. Forse bisognerà scrivere sulle istruzioni d’uso della vita da consegnare ai nostri figli: scuotere prima dell’uso e sorseggiare lentamente.
Antonio Dalle Rive: neo 50 enne, comunicatore e direttore marketing dell’ agenzia pubblicitaria Anyway di Milano. Da 32 anni condivide esperienze di viaggio, o meglio di vita, con Barbara Pietrasanta. Da un po’ si ritiene esperto in comunicazione web, seo e curriculum BB
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