Storia di Qu e l’appello di Dario Fo.

foto 2Accolgo e rilancio l’invito del grande e sorprendente Dario Fo, nell’aiutare i giovani artisti, musicisti, giocolieri e teatranti fin quando sono giovani e non dopo, a batterie ed entusiasmi spenti: “Fate che questo spettacolo e questi giovani siano in scena anche domani!”, rivolto al pubblico e al Sindaco Pisapia, seduto nel bellissimo Piccolo Teatro Studio Melato. Perchè uno spettacolo deve continuare dal giorno dopo e vivere tra la gente. A cosa mi riferisco? Al bellissimo spettacolo teatrale “La storia di Qu” che ho avuto il piacere di vedere alcune sere fa, basato su un racconto del celebre poeta e scrittore cinese Lu Xun (1881- 1936) e testo inedito e mai rappresentato di Dario Fo e Franca Rame. La forza della regia di Massimo Navone e lo stimolo di Fo hanno fatto incontrare studenti e attori diplomati alla Scuola di teatro Paolo Grassi, con la scuola di Scenografia dell’Accademia di Belle Arti di Brera, dell’ Accademia dell’Arte di Arezzo, della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado , della Civica Scuola di Cinema e del Laboratorio di Circo Quattrox4. Un Arlecchino asiatico, Qu, interpretato dal bravo Michele Bottini, che con la forza della sua follia e libertà irride il potere, a volte e velatamente anche quello seduto in prima fila, ma non un “J’ accuse” al sistema comunista/ capitalista cinese e nemmeno al puro capitalismo occidentale, solamente a quell’ ottuso potere che , in nome della “ragion politica” annienta la cultura , la creatività e la libertà. Sono contenta di aver avuto l’onore di assistere a una delle due rappresentazioni prova organizzate dalla Scuola Civica Paolo Grassi e di aver assistito a questa festosa e pacata lezione di storia e cultura. L’esperienza di veder questi attori giovanissimi, con le lacrime agli occhi durante i 20 minuti di applausi, mi ha fatto pensare che forse non tutto è perduto, che forse la forza della creatività (qu) avrà ancora la possibilità di diventare potere. L’arte e la creatività sono i patrimoni di questo paese e dovrebbe essere volontà dei politici e di tutti noi proteggerle.

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