Luciano Gatti, la natura e le opere.

Mercoledi 10 ottobre, negli spazi espositivi del Liceo artistico di Brera, si inaugura la mostra di Luciano Gatti con una selezione di opere che ripercorrono gran parte della sua produzione artistica. Tema principale il cosmo e la natura, indagati da più angolature e con materiali diversi.
Scrive Francesca Pensa:
La natura al centro della riflessione espressiva: è questo il filo rosso che percorre la pittura di Luciano Gatti, presentata allo Spazio Hajech con una serie di opere che risalgono, attraverso affondi esemplificativi, fino alla produzione realizzata dall’artista negli anni ottanta del novecento.
In questa selezione espositiva, che copre quindi una parte dell’itinerario creativo del pittore, punto di partenza sono alcuni disegni di grandi dimensioni, che rappresentano il cosmo naturale percepito con uno sguardo particolare, capace di trasportare lo spettatore nella profondità del paesaggio, che da sfondo osservato a una certa distanza diviene visione avvolgente e totalizzante. A questa sensazione concorrono vari elementi compositivi, quali la resa prospettica, che annulla ogni senso di profondità razionalmente misurabile virando a uno spazio generato da emozioni interiori, e la realizzazione della forma, ottenuta con un segno che delinea atmosfere pulsanti e palpitanti.
La meditazione di Gatti sul cosmo della natura si concentra quindi sul tema degli alberi e dei fiori, nei quali possiamo vedere la trasformazione del ricordo del reale in immagine della mente: la morfologia del cosmo vegetale evolve in forme sintetiche e in colori fantastici, determinanti immagini dal sentore totemico che possono diventare resti combusti di tronchi spogliati di fiori e foglie o colonne appartenenti a ordini codificati dall’immaginazione del pittore. La produzione più recente dell’artista si ispira ancora all’universo naturale, evocandolo però attraverso gli insetti. Cavallette, pulci, vespe, api, oltre che ragni, appaiono raffigurati in una dimensione abnorme, come fossero protagonisti di singolari ritratti: i piccoli invertebrati divengono così personaggi di cui si delinea un carattere individuale e originale, trasformandosi, in alcuni casi, in protagonisti di un racconto svolto per immagini, come la grande vespa che osserva minacciosa le laboriose api. La forma ingigantita di questi animali si rivela ispirata alla memoria del reale, ma la tavolozza che Gatti sceglie può deviare dalle cromie naturali, accendendosi di colori diversi, squillanti e solari o tenebrosi e cupi, a seconda dell’indole che l’artista vuol conferire all’insetto raffigurato. Anche in queste ultime opere determinante e rivelatore è ancora il segno, che mantiene quell’essenza libera ed espressiva, da sempre presente nella pittura di Gatti, dalla quale emerge la traccia dell’itinerario creativo dell’artista, secondo i meccanismi compositivi tipici dell’arte del presente. Ma segno, forma, spazio, colore e luce sono ottenuti da Gatti attraverso una continua e inesausta ricerca degli effetti desiderati, spesso declinati in sperimentazioni particolari, che, attraverso procedure originali e impiego di materiali diversi, arrivano non raramente a tecniche miste uniche nella loro definizione, che sostanziano immagini di raffinata eleganza, nelle quali misura ed emozione concorrono unitamente al risultato finale. Le opere di Luciano Gatti rappresentano dunque un cosmo vegetale e animale che non solo viene evocato dall’immagine visiva, ma anche da sensazioni profonde, che, scartati facili e banali effetti elegiaci, ci fanno sentire all’interno della natura e delle sue primigenee e paniche atmosfere: da questo punto di vista, il pittore pare proseguire il solco tracciato fin dalla seconda metà nel novecento proprio da artisti che nel paesaggio, spesso padano, cercarono ispirazione per la loro arte. Il morlottiano “sguardo di un insetto nella natura” sembra aver trovato nella pittura di Luciano Gatti una nuova, attuale e originale dimensione espressiva, che fa dell’universo che ci circonda motivo di riflessione sul senso dell’esistenza e del suo scorrere nel tempo. Luciano Gatti vive e lavora a Milano. Dal 1966 ha allestito 35 personali in Italia e all’estero, partecipando anche a numerose collettive. I suoi interessi spaziano dall’incisione alla scultura, dal disegno alla pittura.

Luciano Gatti, la natura e le opere.
Dal 10 al 27 ottobre 2012
Orario: lunedì a venerdì 9.30-14.30
Sabato 9.30-12.30

Inaugurazione Mercoledì 10 ottobre 2012, ore 18.00
Spazio Laboratorio Hajech
Liceo Artistico statale di Brera
Via Hajech, 27 – Milano (Ingresso via Marcona, 55)
www.liceoartisticodibrera.com
Dal 10 al 27 ottobre 2012

 

 

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