Storie di ordinaria follia atto 4: il Brerart

image-7 Milano, fine ottobre. E’ halloween. Paura, morti viventi, consumismo a livelli esponenziali. Manca solo lo spumante. Cosa che invece trovi al Brerart, evento attesissimo dall’esemplare, ormai raro, di umano con l’interesse per la cultura. Esposizioni, mostre dal titolo molto più che allettante e location antica ed esclusiva. Si, se sei tra i VIP che riescono a godere delle opere meno conosciute di un artista, quelle più belle, proprietà di un collezionista. Allora ti perdi, estasiato tra colori, paesaggi, volti ed espressioni di rara bellezza. Ma potresti anche aver bisogno di un tappeto per il soggiorno della tua nuova casa, di un incenso afrodisiaco per riscaldare l’atmosfera una volta rientrato dalla tua kermesse artistico-mondana, o di una buona dose di spumante per alleviare il peso della giornata. Sei nel posto giusto: due quadri esposti e una pila di tappeti orientali, un quadro e un negozio di sapone provenzale, una scultura e un’enoteca, foto di famiglia, proprio come a casa tua, lungo le scale e un aperitivo esclusivo… Si, perché, in veste d’invitato d’eccezione, offri da bere a te stesso. Ma vista Duomo.  D’altra parte si sa, siamo sempre di corsa, quindi perché non unire l’utile al dilettevole, senza rinunciare alla mondanità? Vedi una mostra, magari con opere interessanti e belle, ma ti segni anche l’indirizzo del negozio che la ospita, mentre fai un aperitivo e chiacchieri di progetti per il giorno seguente.

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